„Von einem gewissen Punkt gibt es keine Rückkehr mehr. Dieser
Punkt ist zu erreichen."
Da un certo punto in là non c'è più ritorno. Questo è il punto da raggiungere.
Franz
Kafka
Dovremmo imparare a perdonare noi stessi come facciamo con le persone che non se lo meritano.
utente twitter @istintomaximo
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Nei ripostigli delle mie malinconie... |
Lo sanno bene gli psicologi, le liturgie segnano i momenti topici della vita e, attraverso la rete della collettività, aiutano a metabolizzare cambiamenti rilevanti dell'esistenza. Sicché è giusto trovare il modo di confrontarsi con serenità con il partner, dopo che è trascorso un periodo di tempo congruo, variabile a seconda dei casi.
Quando i precedenti step sono stati superati (in particolare quelli della rabbia e delle recriminazioni), sarebbe opportuno incontrare l'altro in un luogo neutro, preferibilmente in un locale pubblico, affinché i freni inibitori siano rafforzati nella loro funzione contenitiva.
In tale occasione non ci si dice né si apprende alcunché di nuovo, però è una necessità ineludibile quella che spinge a dirsi addio di persona.
Per vero,
ciò che è importante è perdonarsi e perdonare l'altro: suona buonista, ma si tratta di qualcosa di diverso. Una latente forma di rancore continua a tenere vivo un legame assolutamente tossico e fa male più a voi che al/alla vostro/a ex.
Dovete riconciliarvi con l'idea che ciò
che è stato è stato; non ha più senso stabilire chi ha fatto cosa o che cosa si sarebbe potuto fare diversamente. È così punto.
Vi assicuro che soltanto attraverso questo ulteriore gesto d'amore (
in primis verso voi stessi) cesserà quella morsa interiore che vi opprime di continuo, perché tiene l'anima in prigione, impendendole di respirare.
Infine, mi preme aggiungere che questo passaggio è consigliato anche a coloro che non avessero in concreto la possibilità di affrontare
de visu il/la partner, quando circostanze esterne (come la lontananza) o motivazioni pregnanti (quando ad es. la rottura è stata irrimediabilmente violenta) lo precludano.
Suggerisco di guardare i video qui di seguito linkati, sono pezzi di una puntata di una telenovela colombiana; ammetto che il riferimento sembrerà poco consono ai più, ma spiega bene come sia imprescindibile officiare la liturgia dell'addio, fosse pure
in contumacia, perché come scrive Massimo Bisotti:
I veri addii scattano nella mente, sono silenziosi. Sono i più veri, i più pericolosi. Sono quelli che tieni per te. E puoi anche continuare a sentirla una persona. Non ti avrà più se l'hai salutata dentro.
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Betty la fea il momento del perdono di Armando (
Parte 1) (
Parte 2, minuto 9)