"Se lui se n'è andato, perché il suo lurido accappatoio è ancora nel tuo bagno?" |
Lui, un grandissimo puttaniere (non esiste un sinonimo adatto), lei che impazziva nel cercare di beccarlo in flagranza; entrambi gelosissimi e innamorati l'uno dell'altra. Hanno cominciato a frequentarsi da ragazzi (15-16 anni Diana, quattro di più lui) e nelle varie ricorrenze si sono scambiati numerosi regali, uno in particolare ha avuto un destino ben travagliato.
In occasione di un loro anniversario Claudio fece intagliare un espositore di foto da un falegname, una struttura semplice ed elegante; sistemò una ventina di foto in cui i due fidanzati erano insieme in abbracci, baci e momenti felici insieme e la regalò a Diana accompagnanodola con un mazzo di fiori. Un successone sulla destinataria e sulla sterminata platea di amici; le donne, soprattutto, erano state colpite dal fatto che lui si fosse premurato di disegnare personalmente l'oggetto e lo avesse fatto preparare per tempo, un pensiero davvero romantico.
Ebbene, alla prima lite seria (erano a casa di lei) Diana prese la multi-cornice e la ruppe in testa a Claudio, mandandola in frantumi con una colonna sonora di vaff...... che nel palazzo ancora ricordano.
Dopo qualche giorno fecero pace e Claudio, per farsi perdonare, si mise d'accordo con la madre della ragazza e, recuperati foto e pezzi, diede ordine al falegname di ricostruire ex novo l'espositore.
Ancora una volta si sparse l'invidia di tutte le donne che videro in questo gesto il rinnovarsi di una promessa, un nuovo pegno d'amore... Ma, nessuno poteva immaginare che questo rituale si sarebbe ripetuto uguale decine e decine di volte, ormai era diventato un carosello, per la felicità del falegname.
Lo so tutto questo sembra ridicolo e sciocco; per i diretti interessati, però, quelli erano piccoli drammi ed è capitato a chiunque, almeno una volta, di accanirsi su un oggetto che rappresentasse il partner (chi non ha strappato con rabbia una fotografia o ha scagliato in terra un pupazzo o altro?). I simboli hanno un potere enorme, evocano in noi ciò che è caro e importa, tanto più quando quello cui rimandano è perso o irraggiungibile, allora si entra nel sacro.
Il problema non è, dunque, di poco conto: che fare delle reliquie di una relazione ormai terminata?
Suggerisco, in primis, di non cedere alla tentazione di disfarsi immediatamente di alcunché, in ogni caso ci si pentirebbe. Non fare nulla di irreparabile a caldo, fosse anche quello di cancellare gli sms dalla memoria dl telefono. Meglio archiviare il tutto o, comunque, mettere in posti non facilmente raggiungibili cose, comunicazioni di tutti i tipi e ricordini vari.
Per le foto farei un'unica eccezione: è preferibile tenerne una sempre a portata di mano. Se voi fissate a lungo una immagine piano piano non vi farà più male guardarla, perché dopo un tot di giorni (che variano da persona a persona) acquisterà una specie di neutralità. Ciò accade perché l'abitudine è qualcosa di potentissimo, persino un capolavoro smette nel tempo di incantarci (sarà per quello che in Italia maltrattiamo le meraviglie d'arte che tutto il mondo ci invidia?!). Inoltre, potete rivolgervi alla foto, facendo finta che sia l'altra persona e parlare, parlare, parlare fino alla nausea, anziché fare telefonate di cui vi pentireste sicuramente e/o abusare della pazienza di amici e conoscenti ripetendo in modalità loop quanto lui/lei vi manchi.
Altra questione. Un tempo si poneva poi il dubbio della restituzione dei regali: io eviterei questo momento triste, a meno che il regalo in questione sia un prezioso gioiello di famiglia donato in vista di un imminente matrimonio (nel qual caso questo sì andrebbe riconsegnato al legittimo proprietario), vige la sempiterna regola del "chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato". Magari fate sciogliere gli oggetti di oro e compratevi un monile che desiderate.
In ogni caso NON trasformate la vostra casa in un museo dell'ex! Se avete il suo accappatoio piuttosto che accarezzarlo ogni mattina e piangerci su, lavatelo e buttatelo in una campana delle robe vecchie! Sperimentate quanto possa essere liberatoria una radicale damnatio memoriae -cioè un repulisti- di biglietti del cinema di film visti insieme, scontrini che vi ricordano il gelato dell'ultima passeggiata mano nella mano, biglietti aerei del week end trascorso ad amoreggiare nella località romantica et cetera! Catartico.
Riguardo me, non ho tenuto in debito conto un semplice regola, letta in un manuale di auto aiuto, "se non ti fa dei regali romantici in occasione di San Valentino o (ancora più grave) del tuo compleanno, lascialo!"; quindi ho coltivato una relazione, nonostante l'altro mostrasse così poca attenzione e tenerezza nei miei confronti. Sicché di lui mi rimangono pochissimi "pensierini" e una confezione, aperta, di preservativi, che non penso di buttar via, perché li considero un portafortuna per incontri con il futuro amante: dopo tutto, quale modo migliore di vendicarsi di un ex, se non tornando ad essere felici?