lunedì 30 dicembre 2013

Dilaga il dolore.

Ho sassi nelle scarpe e polvere sul cuore, freddo nel sole e non bastan le parole". Vinicio Capossela

Torschlußpanik.  È il panico provato in era medievale quando il ponte levatoio si abbassava indicando un attacco dei nemici. Indica l’ansia provata quando ci si rende conto che la nostra vita va avanti e le chance di realizzare i “nostri sogni” diminuiscono ogni giorno; trasponendo questo concetto al discorso oggetto di questi ultimi post, possimo così denominare la fase più drammatica.
   È il momento in cui termina la nostra capacità di ingoiare le lacrime e il dolore inizia a tracimare. La spinta della rabbia si è esaurita, i nostri amici ritengono di aver adempiuto alla loro funzione consolatoria e si sono fatti convincere dai nostri "Sto bene!". Siamo soli, a tenerci compagnia non ci sono neanche le illusioni su cui ci siamo cullati per un po'.
   Ecco, questa è la fase peggiore. Indubitabilmente.
   La sofferenza diventa sorda, costante e scava dentro. Le giornate oscillano tra un "Vaffanculo, morisse!" e "Non posso vivere senza di lui/lei!". Tutto il resto sparisce.
  
È buio. L'alba sembra essere lontana come in una notte artica.

domenica 29 dicembre 2013

Odi et amo

Odi et amo. Quare id faciam.
Nescio sed fieri sentio et excrucior.
Catullo

Ti odio e ti amo. Mi chiedi per quale motivo io faccia questo.
Non lo so, ma mi accorgo che accade e sto in croce. 

Traduzione di Graziella Lombardo
Eh, lo so... suona come una bestemmia accostare uno dei canti più declamati di tutti i tempi con una frase sul muro di questo livello; però bisogna ammettere che, per quanto la differenza formale tra le due forme espressive sia siderale, il messaggio è rimasto identico dopo duemila anni. Ciò accade perché i poeti e gli innamorati intuiscono frammenti di verità e la verità è eterna e immutabile.
  Sì, è il momento in cui si ama e si odia allo stesso tempo, sarebbe superfluo ogni ulteriore commento; dunque mi fermo qui. 


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Sul sito Latinum Vertere si possono trovare numerose traduzioni di questi celeberrimi versi (LXXXV Carmina) .

domenica 22 dicembre 2013

La quiete (ingannevole) prima della tempesta.

Credevo di non amarti più ma mi ero solo distratta.
Anonimo.



-Sono veramente stanco.
-Hai lavorato tanto?
-Ho amato a vuoto.
 Luca Turci @flarin


Finalmente la realtà si è aperta una breccia attraverso il muro delle tue ostinate illusioni ed ora riesci a dire a te stessa: "è finita". Ora lo sai.

Tutti ti hanno ripetuto in coro: "Meglio così, perché...".
   Riesci a pensarlo pure tu: "Sì, in effetti, sto bene; il dolore è passato. Quasi mi vergogno a confessare che non me ne frega più niente. I miei conoscenti penseranno che io sia una persona superfiiciale. Fino a ieri lacrime e promesse di amore eterno. E invece...".

Come è possibile?
   Ecco, infatti non è possibile, si tratta soltanto di una piccola tregua. La mente sta combattendo sugli altipiani di Caporetto un'ultima, inutile, eroica resistenza; ma ben presto i nemici sfonderanno la linea difensiva e seguirà l'inevitabile.
    C'è un lasso di tempo, infatti, in cui nel petto sembra essersi conficcata una scheggia che rende il cuore di ghiaccio, come nella fiaba scandinava della Regina delle nevi. Non si sente niente e, dopo troppa passione (nel duplice significato di croce e delizia cui rimanda la radice etimologica della parola greca pathos), si è quasi contenti.

Dura poco questo finto sollievo. Poi si torna in trincea.

venerdì 6 dicembre 2013

L'ABBANDONO (4). Quando si inizia a realizzare che è finita.


La Scuola di alta formazione degli Addii presenta: "Se ti lascia, vale", tragicommedia in due atti.
(oh, beh) @elo_pix 


Da 147 giorni non mi cerchi, non mi chiami e non rispondi ai miei messaggi, mi hai bloccato su whatsapp e cancellato dagli amici su facebook: inizio a credere che tu mi voglia lasciare.
Anonimo

Dichiaro ufficialmente chiusa la stagione della caccia ai motivi.


Bis du mich vergisst
Fino al momento in cui mi dimenticherai

Bis du mich vergisst
Fino al momento in cui mi dimenticherai

Es gibt Tage, da hab ich Angst
Ci sono giorni in cui ho paura
All die Farben zu vergessen, die du mir gabst

di dimenticare tutti i colori che mi hai regalato
 

Es gibt Nächte, da lieg ich wach
Ci sono notti in cui rimango sdraiato nel letto sveglio
Und Denk an unser Versprechen, das langsam zerbrach

e penso alle nostre promesse, piano piano distrutte;
 

Das Bild an der Wand, fast weiss und leer
il quadro alla parete è quasi bianco e vuoto,
Die Geschichte die wir malten, verblasst immer mehr

la storia che abbiamo dipinto via via sbiadisce;
Es sollte bleiben, wie damals,

Sarebbe dovuta rimanere come allora,
Doch die Zeit verfärbt sie zu sehr


Ma il tempo muta troppo presto i colori

 

Ref./Rit.
Vorbei, vorbei die letzte Frage

Finito, la questione è chiusa
Und ich weiss, verloren sind die Tage

e lo so, i giorni sono (andati) perduti.
 

Es ist vorbei, ich finde neue Ziele
È passato, troverò nuovi scopi,
Wieder Frei-Ich weiss, es gibt so viele
di nuovo libero, lo so, ce ne sono tante in giro.
(sott. di persone, possibilità)
Die Vergangenheit schweigt
Il passato tace.
 


Der letzte Sommertag lag nah
L'ultimo giorno d'estate era vicino
Unsere Schatten spiegelten sich auf Regennassen Schienen

Le nostre ombre si riflettevano sui binari bagnati dalla pioggia.
 

Der Weg nach Hause war hart
Ritornare a casa è stato duro
(lett. La via verso casa è stata faticosa)
Einen ganzen Sommer lang hatten wir gesiegt(und jetzt?)

Per un'intera estate ce l'abbiamo fatta, ed ora (invece)?
 

Das Bild in der Hand war grad gemalt
L'immagine nella mia mano era appena stata dipinta
Die Wochen machten uns erwachsen, doch (Doch!)

Quelle settimane ci hanno reso adulti, sì (Sì!)
Es gab nichts wichtigeres

Non c'è niente di più importante
Als unsern letzten Tag
del nostro ultimo giorno insieme.
 

Ref./Rit.

Und jetzt denk ich zurück, und denke an dich 

E adesso guardo indietro e penso a te.
Denk an unseren Sommer und frag mich, wo du jetzt bist
Penso alla nostra estate e mi domando: dove sei ora?
Wie du jetzt bist

Come stai adesso?
Und wie du lachst, wie du weinst

Per cosa ridi, per cosa piangi?
Wie du schläfst, wie du schreist

Come dormi (duplice significato: Come fai l'amore), come urli?
Denkst du ab und zu an unsere gemeinsame Zeit?

Ripensi qualche volta al nostro tempo insieme?
 

Doch dann tauche ich auf
Allora riemergo 
(in ted. il verbo è legato al riemergere dall'acqua dopo
che si è stati in apnea)
Schnappe nach Luft, und mir wird klar
boccheggio (in cerca di aria) e mi diventa chiaro
Unsere Zeit ist vorbei
il nostro tempo è passato
Auch wenn das die beste war

anche se è stato il migliore
Und dass der Wind schon den nächsten Winter bringt

e finché il vento non porterà con sé il prossimo inverno
Ich speicher dich ab, so wie du warst

io conserverò il ricordo di te, di ciò che sei stata
Als den schönsten Sommertag
il più bel giorno d'estate.


Ref./Rit.