venerdì 23 agosto 2013

L'attesa dell'amato (5)

 Amare e non essere amato, essere a letto e non dormire, aspettare e non veder arrivare, sono tre cose che fanno morire.” 
 (I. Némirovsky)
Peter Vilhelm Ilsted (1861-1933), "Looking out the Window"
"L'etimologia della parola desiderio ci rimanda al "De bello gallico": i desiderantes erano i soldati che la sera, dopo aver combattuto durante il giorno, restavano sdraiati a terra a guardare le stelle ed aspettavano i loro compagni non ancora tornati dalla battaglia. Da qui il significato del verbo desiderare: stare sotto le stelle ad attendere". (Galimberti) 
  Altri ne danno un significato simile, ma considerando che la parola desiderare di può vedere come formata dal suffisso "de", ossia lontananza, distacco e "siderium", cioè stella, astro, ne inferiscono il significato di lontananza, distacco da qualcosa che dà calore, luce, emozione (*). Ecco perché uomini e donne, in ogni epoca, sollevano gli occhi verso il cielo quando pensano al loro amato, quasi volessero dire loro: chiudi gli occhi ed esprimi me!

Attenzione, però, limitarsi a de-siderare, cioè, ad aspettare qualcosa o qualcuno, mentre le stelle stanno a guardare, non porta quasi mai la soluzione giusta, piuttosto amarezza e frustrazione, perché il destino è in agguato all'angolo della strada, "come un delinquente, una puttana o un venditore di biglietti della lotteria, le sue tre incarnazioni preferite. Ma non viene a cercarci a domicilio. Dobbiamo andargli incontro". (Carlo Ruiz Zafòn)


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* L'artista Roberto Benigni, invece, ha dato una sua interpretazione alla parola; egli sostiene che questa continua sensazione che ci manca qualcosa non è altro che nostalgia del luogo da cui proveniamo (le stelle) e a cui tendiamo irresistibilmente (dal blog Flusso di coscienza).
  Nella Bibbia, da alcuni commentatori, le stelle sono considerate il simbolo dei sogni.

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