Peggiore di chi resta quando vorrebbe andar via c'è solo chi scappa ma vorrebbe restare.
Comeprincipe (utente twitter @Comeprincipe)
Escursione nella filosofia (Edward Hopper) |
Su un letto stretto, la donna è stesa reclinata sul fianco. Una veste rossa troppo corta, arrotolatasi nell'abbandono del sonno o nella trascuratezza dell'intimità, le lascia scoperti i fianchi; la mostra discinta e vulnerabile. Forse dorme. Magari piange.
Sulla nudità della pelle chiara ombreggiano, in evidente contrasto, gli abiti dell'uomo, che siede sul bordo del letto, volgendo le spalle alla sua amante. Ha già indosso la camicia, pantaloni e scarpe e lo sguardo fisso nel vuoto di chi sa di dover prendere una decisione o anche di chi ha fatto la sua scelta e sta raccogliendo la propria risolutezza.
Si tratta di un quadro di Edward Hopper, uno dei miei preferiti: la memoria lo sta proiettando sul soffitto, come fosse una diapositiva, e mi sta tenendo compagnia da quando ho definitivamente rinunciato alla speranza di dormire.
Sull'intonaco bianco le figure si stagliano con i loro colori vividi ed io sono in balìa dell'impressione di ineffabilità che sempre mi suscita, sin dalla prima volta che arpionò la mia attenzione.
Non mi stancherei mai di rimirarlo. Ogni elemento dipinto in quella tela mi interroga: il titolo "Escursione nella filosofia", la figura della donna, gli oggetti, la stanza, il nitore della luce. In particolare la postura dell'uomo. I gomiti sulle ginocchia, le punte dei piedi verso la porta annunciano un addio furtivo o un ritorno, carico di pentimento?
Dopo aver osservato numerose riproduzioni di opere dell'artista americano, in cui sono ritratte coppie colte in istantanee di vita domestica, ho creduto che l'uomo fosse semplicemente sopraffatto dalle emozioni.
Mi sbagliavo; ora lo so».
(da Cento volte buonanotte -cap. 10- Paola Borraccino)
A proposito di questo dipinto Wilehlm Schmid, dice: Hopper nel suo quadro Escursione nella filosofia, rappresenta il momento in cui la riflessione sorge dal 'sexout'. Il quadro ritrae un uomo vestito con una camicia bianchissima, il colletto sbottonato e i pantaloni stirati, che siede al bordo di un letto. Alle sue spalle si vede una donna mezza nuda girata dall'altra parte. Non si capisce che cosa sia accaduto tra loro. Certo è che il libro aperto che l'uomo ha gettato via è di Platone. È la moglie di Hopper, seduta o sdraiata in molti dei suoi quadri, a ricordarsene. Nel 'Simposio' Platone parla di una cena accompagnata da discorsi sull'amore.l'uomo del quadro di Hopper ha una ruga che gli attraversa la fronte, come se fosse stata disegnata da un
RispondiEliminacoltello. Qualcosa lo preoccupa che cosa gli è successo? .... il grande sogno di stabilire un legame personale e quello di sentirsi protetti spingono due esseri umani a mettersi insieme, prima che ciascuno dei due faccia valere di nuovo l'esigenza di riaffermare la sua libertà e la sua capacità di autodeterminarsi. Ma com'è possibile ritrovarsi,quando per entrambi è prioritaria la soddisfazione dei bisogni personali? Il letto diventa teatro di scontro tra interessi divergenti. Fermarsi e riflettere è sempre una soluzione o almeno un passo importante per avviarsi verso il chiarimento...". Una mia amica mi ha dato questo suo commento: A volte succede che ci si possa mettere insieme per un bisogno di protezione. .la cosa più sensata sarebbe quella di mettersi insieme per amore...ma siamo umani e pure fragili